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Sostenibilità sotterranea. Le origini delle Celle Ipogee

23 Dicembre 2020
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Ehi, vi ricordate delle nostre celle ipogee? Un vero e proprio magazzino sotterraneo per la conservazione delle mele nascosto dentro il cuore delle Dolomiti, che rispetta l’ambiente e mantiene perfetta la qualità delle nostre mele. Pronti a conoscerle meglio?

Ma come è nato questo progetto? E quali sono i vantaggi in termini di economia circolare? A queste e altre domande ci darà una risposta Fabrizio Conforti, ingegnere del Gruppo Miniera San Romedio, azienda produttrice di materiali da costruzione che gestisce la miniera in cui è inserito il magazzino di Melinda.

Intervista a Fabrizio Conforti: nel cuore della montagna

Pronti a scoprire tutto “quello che ci sta sotto”? 😊Diamo la parola a Fabrizio Conforti, che da vero esperto ci svelerà tantissime curiosità. 

Gallerie Miniera San Romedio Ecco il botta e risposta:

  •  Perché realizzare una miniera all’interno della montagna?

In Miniera San Romedio produciamo prodotti premiscelati per l’edilizia, malte, intonaci, materiali per il restauro storico-conservativo e la bioedilizia. L’idea di realizzare una miniera nel cuore della montagna nasce dal bisogno di approvvigionare lo stabilimento con un materiale inerte di alta qualità: la Dolomia. Farlo all’interno della montagna significa realizzare una cava sostenibile, vicina ad uno dei nostri stabilimenti, senza impattare sul territorio. Prima di questa miniera il materiale proveniva infatti da cave a cielo aperto, dislocate in tutto il Trentino. In questo modo invece sappiamo sempre da dove arriva il materiale, che risulta costante, con caratteristiche migliori e più resistente.

  •  Cos’ha di particolare questo luogo?

Il luogo si trova proprio in Val di Non, vicino all’abitato di Tuenetto nel Comune di Predaia ed ha sempre avuto un’importante vocazione mineraria. La Dolomia in questa zona si trova ad essere ricoperta da uno strato di rocce impermeabili argillose che impediscono le infiltrazioni d’acqua. Un aspetto fondamentale per la nostra roccia che deve essere asciutta, in modo tale da ottimizzare il lavoro di scavo, ridurre i costi di estrazione ed essere già pronta per il successivo ciclo di produzione dei premiscelati. Inoltre, la zona ha importantissime riserve d’acqua che si trovano sotto il livello di coltivazione della miniera. Questa falda oltre ad offrire riserve idriche ai paesi vicini, ci fornisce tutta l’acqua necessaria alle nostre attività.

Macchinari per scavo

  • Perché avete scelto di collaborare con Melinda?

Dopo alcuni anni di coltivazione abbiamo apprezzato gli importanti vantaggi dati dal fatto che le gallerie erano protette e asciutte dall’acqua e che quindi si sarebbero potute utilizzare dopo lo scavo. Eravamo poi a conoscenza dell’aumento di produzione di Melinda e sapevamo che c’era la necessità di realizzare nuove celle di frigoconservazione. Così abbiamo coinvolto Melinda nell’idea di utilizzare queste grotte sotterranee dopo l’attività di scavo ed è partito un progetto di ricerca con importanti università italiane ed estere, Padova, Trento e Trondheim. Abbiamo provato ad interrogarci sulla possibilità di riutilizzare i vuoti minerari, cambiando la nostra mentalità: da scavo per produrre materiali, a produrre materiali cercando di scavare pensando al futuro. Solitamente il modo di procedere di un’attività estrattiva ha un andamento di tipo lineare: scavare, realizzare i materiali e venderli. Oggi invece scaviamo in una logica di economia circolare.

  • Raccontaci meglio questa idea di economia circolare.

Significa pensare al riutilizzo dei vuoti derivanti dall’attività estrattiva prima della loro realizzazione. Ad esempio, in base alle esigenze di Melinda, abbiamo pianificato un progetto di scavo minerario che prevede già delle geometrie e delle gallerie pronte ad accogliere le mele Melinda. Quello che prima era uno “scarto” del lavoro di scavo, oggi può essere visto con nuovi occhi, uno spazio pronto a ospitare una nuova attività ad alto grado di sostenibilità.

Scavo Miniera

  • Come si lavora a 300 metri di profondità?

Si lavora molto bene, perché la temperatura è costante, ci sono sempre 12°! D’estate si sfugge dal caldo e d’inverno la temperatura è sempre più gradevole rispetto a quella esterna. Inoltre, una volta entrati nelle gallerie si è isolati da quello che c’è fuori, è un po’ come entrare in un altro mondo. Credo che il sottosuolo abbia un grande fascino e sappia sempre stupirti, ma ovviamente per lavorarci tutto il giorno bisogna esserne un po’ innamorati!

 

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