Visita

Le Celle Ipogee di Melinda

Nel cuore della montagna, sotto le radici degli alberi sui quali sono cresciute, le mele Melinda hanno oggi una cantina naturale, unica al mondo.

Guarda il video

Nella Miniera di Rio Maggiore, all’interno delle cavità realizzate dall’attività estrattiva della roccia Dolomia, Melinda ha realizzato il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione di frutta in ambiente ipogeo (cioè sottoterra) e in

condizioni di atmosfera controllata, a una temperatura costante in tutte le stagioni. Stiamo parlando di un vero frigorifero naturale nascosto dentro le Dolomiti, che rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele Melinda.

celleipogee2

Un magazzino sotterraneo immenso e suggestivo

Non immaginarti grotte umide e buie e stretti cunicoli: guarda il video e scopri un affascinante mondo sotterraneo di gallerie e celle in cui tecnologia e natura collaborano al meglio per il bene delle mele e dell’ambiente. A 300 metri sotto le radici dei meli, in grotte scavate nella roccia Dolomia, oggi ci sono 34 celle per la frigoconservazione delle mele. «Queste “celle ipogee” consentono di stivare ben 30.000 tonnellate di frutti, alle quali si prevede di aggiungere a breve ulteriori 10.000 tonnellate», illustra Franco Paoli, responsabile in Melinda della lavorazione e conservazione prodotto. «Il risparmio energetico calcolato, rispetto alla conservazione epigea (cioè in superficie), è di circa 1,9 GW/h. Che corrispondono all’energia elettrica utilizzata da 2.000 persone in un anno. E la qualità delle mele conservate sottoterra? Anche migliore di quelle conservate in superficie», assicura il manager di Melinda.

Come è nata la casa sotterranea delle mele

La prima cosa da sapere è che la produzione di mele in Val di Non e Val di Sole aumenta di anno in anno. Questo non perché venga ampliata la superficie dedicata ai frutteti, ma perché il continuo miglioramento delle tecniche di coltivazione fa sì che si incrementi la produzione di mele. Più mele ci sono, più spazio serve per stoccarle.

La soluzione? Avrebbe potuto essere la classica: costruire nuovi magazzini, delle dimensioni equivalenti a decine di campi da calcio. Melinda invece, in sinergia con Tassullo, azienda produttrice di materiali da costruzione, ha pensato a un’alternativa geniale: utilizzare le gallerie lasciate dall’attività estrattiva della Tassullo, che tramite un’attività di scavo che continua ogni giorno, ha scavato ad oggi circa 90.000 m3 di dolomia (la materia di cui sono fatte le Dolomiti), tutti già utilizzati per la produzione di materiali edili.

All’interno di queste gallerie sono state realizzate 34 celle, ognuna delle quali è lunga 25 m, alta 11 m e larga 12 m, ed è in grado di contenere circa 3.000 bins di mele da 300 kg l’uno, cioè quasi 1.000 tonnellate di mele.

L’impermeabilità ai gas è garantita dalla struttura della roccia e da un sottile strato di spritz-beton, mentre la coibentazione termica è assicurata dall’ammasso roccioso che, una volta raffreddato fino a 5-7 m di profondità intorno alle celle, in uno o due anni fungerà da isolante termico per le celle stesse.

Le celle sono tutte dotate dei più moderni dispositivi tecnici e di sicurezza come, ad esempio, gli assorbitori esterni della CO2 in eccesso rispetto al valore ideale per la conservazione e la composizione standard dell’aria interna. Si procede all’apertura delle celle quando i semafori indicano il verde.

Un nuovo metodo di conservazione, vecchio di millenni

Le celle ipogee di Melinda (questo è il loro termine tecnico) si trovano nella Miniera di Rio Maggiore, a 900 m dall’ingresso delle cave, a circa 575 m s.l.m, e a 275 m sotto la superficie della terra in cui sono stati piantati i nostri primi meleti. Qui è stato realizzato il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione di frutta in ambiente ipogeo e in condizioni di atmosfera controllata, ovvero un frigorifero naturale che rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele Melinda.

Questo rivoluzionario metodo di conservazione oggi contribuisce in maniera determinante alla salvaguardia del nostro ambiente, grazie:

  • alla riduzione del consumo di energia (che significa diminuzione dell’immissione di CO₂ nell’atmosfera)
  • al forte risparmio idrico, conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori
  • all’eliminazione dei pannelli coibentanti in poliuretano espanso, il cui smaltimento genera forte inquinamento;
  • alla tutela del paesaggio e del territorio agricolo, evitando di edificare un nuovo grande capannone in superficie;

all’ottimizzazione di una cavità mineraria esistente, altrimenti inutilizzata.

Premi e Riconoscimenti

Good Energy Award 2015

al Progetto Celle Ipogee di Melinda è stato attribuito il riconoscimento ideato da Bernoni Grant Thornton per le imprese italiane che maggiormente hanno investito in iniziative verso l’ambiente, l’economia e il territorio, tramite interventi volti al risparmio e al contenimento energetico.

Sodalitas Social Award 2015

il Progetto Celle Ipogee di Melinda ha vinto la 13° edizione del Sodalitas Social Award, come migliore iniziativa nella categoria “Terza rivoluzione industriale e nuovi sistemi produttivi”. Si tratta del riconoscimento più autorevole attribuito in Italia alle imprese e alle organizzazioni che assumono la leadership per realizzare un futuro sostenibile, attuando iniziative efficaci nel promuovere crescita, sviluppo e inclusione.