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Acquedotto di Tovel: in Val di Non l’acqua è un tesoro

16 Marzo 2024
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Per la Val di Non che vede nell’agricoltura gran parte della sua ricchezza, l’acqua è un valore più che prezioso, vitale. Un bene primario, che va assolutamente preservato.

Nella nostra Valle era così già nel 1852, quando gli agricoltori di quei tempi decisero che era giusto fare dei sacrifici per creare un futuro migliore.

Così, picconando 12 km di roccia, costruirono l’acquedotto di Tovel, per portare l’acqua dai ghiacciai fino in campo aperto, anche lontano dalle case, dove si riusciva a coltivare solo una piccolissima parte di territorio.

Lago di Tovel 1

Acquedotto di Tovel: quando l’acqua è gestita in modo intelligente

Come ti abbiamo raccontato sopra, la storia della nostra Valle è strettamente legata all’utilizzo intelligente dell’acqua. Il progetto dell’acquedotto di Tovel è stato pioniere di un sistema che ci ha permesso di partire con un vantaggio enorme nella frutticoltura. Ma scopriamo di più!

Progettazione e realizzazione dell’acquedotto di Tovel

Da sempre in Val di Non lunghi periodi di siccità si alternano a piogge infinite. Ma i frutteti avevano bisogno di un terreno costantemente umido. Fu così che gli agricoltori della zona chiamata delle “Quattro Ville” decisero ben 150 anni fa di prendere in mano la situazione. Obiettivo: portare l’acqua alle campagne attraverso la progettazione di un acquedotto, proprio quello di Tovel.

Nella primavera del 1854 il canale principale per tutti e quattro i comuni di Cles, Nanno, Tassullo e Tuenno era compiuto. A distanza di pochi anni, i contadini poterono toccare con mano i vantaggi di quella “impresa grandiosa” in grado di servire circa 600 ettari di campagna.

L’acquedotto di Tovel fu un esempio anche per le zone vicine: altri grandi impianti segnano infatti il passo nel moderno sviluppo della frutticoltura.

Lago di Tovel 2

Passeggiate sugli antichi canali

L’acqua diventa così protagonista anche del paesaggio, attraverso la creazione di sentieri plasmati lungo i corsi naturali: i Lezi.

Ad oggi sono stati messi in sicurezza ben 9 percorsi lungo i Lezi. Si tratta di passeggiate in piano e a quota bassa, appena sopra i paesi, perfette per chi vuole muoversi ma senza strafare. Ecco quali sono:

  • Lez di San Romedio. È uno dei percorsi più famosi, che costeggia la parete del canyon e porta in un posto magnifico: il Santuario di San Romedio.
  • Lez “Viale dei Sogni”. Si trova a Coredo e in estate scorre ancora l’acqua. I bambini ci giocano costruendo piccole barchette con rami e foglie.
  • Lez di Rumo. Sempre soleggiato è il lez più lungo, ma anche il preferito per le mezze stagioni.
  • Lez Pozcadin. Da Malgolo arriva al Santuario di San Romedio con punti panoramici mozzafiato.
  • Lez “Sentiero Margherita”. Va da Terres fino a Cunevo e i bambini lo amano per il grande parco giochi in legno all’inizio del percorso.
  • Lez “Dria al Foss”. Collega Cavareno ai laghi di Ruffrè ed è anche una scorciatoia nel bosco.
  • Lez di Dovena. Si trova sopra Castelfondo e, alla fine della passeggiata, arriverai a un grande bacino irriguo con sfondo le Dolomiti. Un vero spettacolo!
  • Lez di Dambel. Collega Fondo a Dambel e i tratti di canale rialzati sono diventati dei sicuri ponticelli.
  • Lez di Cloz. Corrisponde con un tratto della pista ciclopedonale Rankipino, ideale per i bimbi che vogliono muovere le prime pedalate sullo sterrato

https://www.visitvaldinon.it/it/attivita/passeggiare-lungo-gli-antichi-canali-irrigui

Ora che sai tutto sull’acquedotto di Tovel e sui suoi Lezi… vieni a trovarci in Val di Non per goderti lo spettacolo con i tuoi occhi 😉