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Il diradamento manuale delle mele: ecco come si ottengono frutti di qualità

26 Giugno 2024
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Per ottenere frutti di qualità eccellente, la pratica del diradamento manuale delle mele — anche detto dirado — è di fondamentale importanza e fa si che la pianta rimanga con un adeguato carico produttivo così che possa anche ritornare a fiorire l’anno successivo, evitando la così detta alternanza di produzione .

Questa fase del ciclo produttivo viene eseguita pazientemente a mano e dura circa 40 – 50 giorni ogni anno, in un periodo di tempo generalmente compreso tra l’inizio di giugno e la metà di luglio. Visto che normalmente un melo non può produrre 15 – 20 kg di frutti senza che la qualità ne risulti penalizzata, in questa stagione tutte le meline in eccesso devono essere eliminate in fretta: in questo modo l’energia della pianta non sarà dispersa e si potranno ottenere dimensioni maggiori sui frutti rimasti.

Il diradamento del melo è un lavoro duro e meticoloso che va eseguito da frutticoltori esperti, seguendo una tecnica ben precisa che permette di staccare il frutto lasciando il picciolo sulla pianta selezionando quelle che diventeranno le mele migliori.

Per approfondire il tema e soddisfare ogni curiosità, abbiamo pensato di rivolgere alcune domande al rappresentante di un’azienda agricola Melinda presente a Revò (TN), nell’area della Cooperativa Terza Sponda, e alla sua giovane figlia Elena, sua collaboratrice in qualità di competente tecnico frutticolo.

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TUTTI I SEGRETI DEL DIRADAMENTO DEI FRUTTI: INTERVISTA AGLI ESPERTI

Grazie alla sapiente disponibilità di padre e figlia, ecco tutto quello che abbiamo scoperto sulla fase del dirado.

Cominciamo dal papà.

  • Ci presenti la tua azienda agricola? Quando è nata, dove si trova e che varietà ospita?

L’azienda agricola è stata creata negli anni ’70 da mio padre che successivamente mi ha ceduto la sua conduzione nel 1993 e si colloca nella zona della “Terza Sponda”, più precisamente nel comune di Revò ed in piccola parte anche nel comune di Romallo.  Quanto alle varietà di mele presenti, ad oggi la superficie agricola è coltivata principalmente con la Golden Delicious ma ospita anche altre varietà classiche come Fuji e Red Delicious, oltre alle più recenti mele Evelina e Dolcevita.

 

  • Raccontaci un po’ come veniva svolta la fase di dirado prima del 2000

Nel secolo scorso il diradamento frutti del melo era considerato meno importante e, di conseguenza, venivano dedicate meno ore di lavoro a questa pratica, con interventi limitati per lo più alla rimozione manuale di pochi frutticini. Questo perché il sesto d’impianto era differente, le piante erano distribuite diversamente in superficie ed erano più voluminose e meno numerose rispetto ad oggi.

 

  • In che modo la tecnologia ha cambiato la fase di diradamento manuale delle mele negli ultimi 20 anni?

La tecnologia ci ha sicuramente agevolato nell’attività di dirado, permettendo di ridurre i nostri sforzi nel corso di questa operazione. Un esempio su tutti è l’introduzione del carro raccolta semovente per il frutteto, in sostituzione delle scale: un’innovazione che ha contribuito a rendere il nostro lavoro senza dubbio più agevole e sicuro.

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Passiamo poi la parola ad Elena

  • Elena, puoi dirci da dove deriva la tua passione per la campagna?

Fin da quando ero piccola passavo il tempo nei campi con mio papà, mi piaceva stare con lui in mezzo alla natura: non lo sentivo come un obbligo o una costrizione, piuttosto come un bel passatempo. Posso quindi affermare che è stato lui a trasmettermi questa passione.

 

  • Ci spieghi sinteticamente in cosa consiste il lavoro quotidiano di un tecnico frutticolo in un’azienda agricola? Che impatto porta e che supporto offre questa attività?

L’attività di tecnico frutticolo consiste nel compensare il lavoro quotidiano dell’agricoltore con controlli ed osservazioni più attente delle piante. Un lavoro mirato che permette di analizzare e, di conseguenza, conoscere meglio le eventuali problematiche che possono emergere, fornendo un supporto importante nelle decisioni legate alla gestione delle diverse fasi di sviluppo del melo, dalla potatura alla raccolta.

 

  • Riguardo alla fase di dirado, in cosa consiste e perché è importante?

Il diradamento dei frutti consiste nel regolare la carica produttiva per raggiungere il numero ottimale delle mele in pianta, eliminando i frutticini di scarsa qualità e successivamente quelli in eccesso. È quindi una fase fondamentale per ottenere un prodotto finale di qualità elevata.

 

  • Potresti suggerirci qualche best practice su come organizzare al meglio la fase di dirado e dare qualche consiglio agli appassionati del settore?

Per riuscire a pianificare al meglio la fase di diradamento del melo è fondamentale organizzare la forza lavoro e conoscere preventivamente la carica di frutti in pianta dei propri appezzamenti. Come consiglio direi di conteggiare i frutticini in pianta in modo da avere un’idea più precisa di quanti bisogna toglierne in base alla produzione di mele che si vuole ottenere.  Tenendo ben presente che in questa fase, come nelle altre, nulla va lasciato al caso: affinché la bellezza e il gusto squisito delle mele Melinda possano arrivare sulla nostra tavola è imprescindibile lavorare sempre con impegno e passione.

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