Nella nostra valle l’acqua è un elemento essenziale per la vita e le attività del territorio, soprattutto quelle agricole. Per queste ultime è importantissimo, per esempio, l’impegno dei Consorzi Irrigui nella gestione di questo prezioso elemento.
Scopri i progressi che si stanno facendo nel territorio trentino verso una gestione sempre più sostenibile delle risorse idriche.
Acqua e agricoltura: quali sono le evoluzioni?
Abbiamo intervistato tre figure esperte nel mondo dell’acqua, ognuna nel proprio ambito. Ecco cosa ci hanno detto:
- Quanto è importante la gestione delle risorse idriche con il sistema consortile? Risponde Claudio Erlicher – Presidente Consorzi Irrigui
È fondamentale perché si riescono ad ottenere dei risparmi idrici davvero importanti, stiamo lavorando con delle sonde di umidità che ci permettono di apportare la giusta quantità di acqua necessaria per il frutteto. Ad oggi siamo arrivati qui, ma si può andare oltre, per esempio mettendo dei sensori sulla pianta di accrescimento del legno, del frutto, idee che stiamo cercando di implementare. Rispetto a 20 anni fa, quando si utilizzavano le classiche girandole, oggi con l’utilizzo degli impianti a goccia riusciamo a risparmiare il 40% di acqua, che rimane tutta nei torrenti della Val di Non.
- Come è cambiata la gestione dell’irrigazione dei campi? Risponde Marcello Depaoli, acquaiolo
L’acquaiolo era un lavoro estivo per i ragazzi (maggio-ottobre). Si andava nei prati, grazie ad una chiave a T si aprivano le valvole e partivano le girandole, poi si controllava l’acqua nelle vasche dalle quali veniva presa. Durante la giornata c’erano 4 turni: dalle 9 alle 21, dalle 21 alle 9, dalle 3 alle 15 e dalle 15 alle 3, alla fine dei quali ci si trovava con la coppia successiva per aggiornarsi sul lavoro svolto. Abbiamo iniziato con girandole grandi con una grande gettata che ogni 30 minuti dovevano essere spostate. Siamo passati poi a girandole medie, anche queste con una grande gettata e poi siamo passati alla “pioggia lenta”, girandole più spesse con una gettata inferiore. Successivamente siamo arrivati all’irrigazione a goccia, un sistema molto più efficiente che permette di risparmiare circa il 30% di acqua rispetto al passato.
- Quale sarà il futuro dell’irrigazione in Val di Non? Risponde Silvano Dominici, Presidente Comunità di Valle
La scarsità d’acqua potrebbe portare i settori che la utilizzano a competere. In realtà oggi c’è una grande maturità che porta a ragionare sull’efficienza del sistema, la via giusta per ottenere risultati importanti in termini di sostenibilità. Gli asset di lavoro sono principalmente due: il primo è quello che deriva da tutte le nuove tecnologie e va a lavorare sulla gestione dell’acqua, come il monitoraggio di acquedotti potabili, l’irrigazione mirata e i dati meteo-climatici. L’altro settore su cui agire è la formazione di una sensibilità collettiva nei confronti dell’acqua e del suo spreco.