Associazione Distretto della mela della Val di Non e Val di Sole

Promuovere i prodotti agroalimentari delle Valli del Noce e, con essi, lo sviluppo del territorio, la coesione e l’inclusione sociale oltre alla sensibilità ambientale, alla salvaguardia della biodiversità e alla sostenibilità delle filiere produttive. Sono questi i principali obiettivi del “Distretto della mela della Val di Non e Val di Sole”, promosso dal Consorzio Melinda e dalle 16 cooperative agricole delle Valli del Noce e costituitosi ufficialmente nel giugno di quest’anno. Il Distretto è aperto ai diversi soggetti che ne condividono gli obiettivi e che operano sul territorio tra cui organizzazioni di rappresentanza del settore agricolo, associazioni di produttori, consorzi di tutela, enti locali, enti di ricerca e università, associazioni, banche e imprese.

Nella Val di Non e nella Val di Sole la coltivazione della mela costituisce un settore produttivo trainante che coinvolge circa 5.000 aziende. Questa coltura, tuttavia, non rappresenta solo un volano economico per il comparto agricolo. Il frutto simbolo del territorio, infatti, è diventato negli anni anche un richiamo turistico importante contribuendo in generale allo sviluppo di attività collaterali e al benessere della popolazione, contrastando al tempo stesso quel fenomeno dello spopolamento che, altrove, ha colpito in modo significativo molte aree montane.

La costituzione del Distretto è il punto di partenza per la promozione di una crescita complessiva del territorio attraverso il rafforzamento di dimensioni chiave come il turismo rurale, la sostenibilità ambientale ed economica, la salute e l’internazionalizzazione. Rientrano in queste categorie, infatti, le numerose iniziative progettate dai partner di Distretto Melinda e APOT con le loro cooperative agricole e dai soggetti esterni coinvolti.

Il programma, attualmente pensato per il triennio 2024-26, include molteplici proposte quali esperienze turistiche immersive e multimediali, iniziative e grandi eventi di valorizzazione dei prodotti, del patrimonio naturale e dell’offerta agrituristica. Ma anche progetti di sviluppo delle conoscenze, di sostegno all’internazionalizzazione delle produzioni e di messa in atto di buone pratiche di sostenibilità che comprendono innovazioni in campo agricolo, sviluppo di nuove varietà, una gestione responsabile dell’acqua e dell’energia, iniziative di agricoltura rigenerativa e di economia circolare.